Istitutito il Fondo di Integrazione Salariale per le PMI

E' stato reso operativo il Fondo di Integrazione Salariale per i dipendenti di imprese di piccole e medie dimensioni. Previsto dal Jobs Act, il Fondo si pone l’obiettivo di estendere le tutele di sostegno al reddito anche alle PMI e, dal 2016, sostituisce le prestazioni erogate dal fondo residuale al quale erano iscritti, prima del Jobs Act,i lavoratori dipendenti di imprese non rientranti nel perimetro della cassa integrazione. Al FIS vengono dunque iscritti da quest’anno anche i datori di lavoro che occupano in media più di cinque dipendenti appartenenti a settori per i quali non è operativo un Fondo di Solidarietà di settore, ovvero nei settori per i quali tale Fondo non sia stato istituito entro il 31 dicembre 2015 tramite accordo collettivo. Nel nuovo Fondo d’Integrazione Salariale confluiscono i contributi già versati nel’ex Fondo di Solidarietà residuale operativo presso l’INPS. A carico dei datori di lavoro che fanno ricorso alle prestazioni è prevista una contribuzione addizionale pari al 4% della retribuzione persa dai lavoratori. Le prestazioni di integrazione salariale verranno erogate a tutti i lavoratori assunti con contratto di lavoro subordinato con un’anzianità di effettivo lavoro presso l’unità produttiva per la quale è richiesta la prestazione di almeno novanta giorni alla data di presentazione della domanda di concessione del trattamento, compresi gli apprenditi con contratto di apprendistato professionalizzante, con esclusione dei dirigenti e dei lavoratori a domicilio. Rispetto al precedente Fondo residuale, il nuovo Fondo di integrazione salariale garantisce l’assegno di solidarietà ai datori di lavoro che occupano mediamente più di cinque dipendenti, compresi gli apprendisti, e un trattamento ordinario per i lavoratori delle imprese sopra i 15 dipendenti. Il trattamento è pari all’80% della retribuzione.